Tiziano Ripanti classe 1973

Muovendomi tra i flash back di quei oramai vent’anni orsono e tentando di narrare il come,non posso non menzionare quel pomeriggio in cui giunse l’input fatale.Era il Maggio 1996,il mio mese,stavo in attesa di capire se realizzare o no un viaggio in moto quando un mio amico biker passò a trovarmi dicendomi:Tu che hai le mani d’oro,stanno vendendo un attrezzatura da tatuatore...pensaci.All’epoca facevo parte di un gruppo motociclistico della zona,gli Orfani Ancona e frequentavo ambienti definiamoli così “alternativi”,popolati da rocchettari,creativi speranzosi di vario genere,desaparecidos part-time ed affini.

In quegli anni la cultura biker era in fermento e stava attecchendo su tutto il territorio nazionale e il tatuaggio vi era di casa piuttosto che in altri ambienti più commerciali e di massa come oggi.I soldi erano pochi da studente squattrinato qual’ero,avevo un incondizionato amore per l’arte,voglia di viaggiare,grandi giovanili ideali ed una non ancora manifesta illimitata autostima.

La posta in gioco era altissima.Pertanto tra il fugace sogno d’evasione e l’attrezzatura da tatuatore scelsi la seconda opzione,tentando quel sogno fugace di cavalcarlo per sempre.L’amore vero per il tatuaggio in senso stretto ,devo essere sincero,arrivò solo quando materialmente venni a contatto con la divina tela,la pelle umana.Non é retorica,la pelle è la più ammaliante delle superfici,un insidioso piano d’espressione nonché il più grande organo della specie,sua protezione e suo potenziale manifesto.Così mi avviai in un Italia bella che si stava affacciando ad un mondo dominato da internet con grandi speranze e libertà in testa.Iniziai in casa,giusto il tempo di terminare il servizio civile.L’impatto iniziale fu micidiale,un misto di paura e gusto del proibito.In quella brevissima parentesi la media lavorativa si attestava a poco più di un tatuaggio al mese,poi onorati i miei obblighi fine dei giochi.

Tattoo Experience,nome scelto in onore della mitica band Jimi Hendrix Experience,nacque ufficialmente la vigilia di Natale del 1997 dopo appena un anno dal mio primo approccio alla macchinetta.A tutto ciò aggiungo a corollario del momento storico che di lì a poco,in data 05/02/1998,uscirono le prime linee guida del ministero della sanità che sancivano l’esistenza della nostra categoria con annesse regolamentazioni.Lo sottolineo perché per quanto elemento noioso da raccontare,già da allora percepii che sarebbe stato un giro di boa tanto necessario quanto per certi versi involutivo.Era iniziato un cammino che ci avrebbe traghettato dalla strada agli uffici.Voglio però ricordare con orgoglio per l’intera categoria che già un codice etico esisteva eccome ed era frutto della più nobile tradizione dei grandi padri del tatuaggio contemporaneo.Lo trovai in quella che fu la mia Bibbia professionale,Il grande libro del tatuaggio di Luisa Gnecchi Ruscone moglie del maestro milanese Gian Maurizio Fercioni esperta di storia ed antropologia del tatuaggio.In questo codice detto sinteticamente si invitava il tatuatore a verificare con rettitudine lo stato di salute/coscienza degli avventori ed a non eseguire tatuaggi estremi o socialmente discriminatori a chi non fosse già reduce da un lungo ed oculato processo di “collezionismo”.Il mondo del tatuaggio pensai mentre leggevo queste righe di pura saggezza autoctona ha quell’energia insita che lo porterà sempre a brillare di luce propria.Così tornando a me,cominciavo in questo panorama un viaggio senza ritorno da autodidatta con zero esperienza,tanta poesia e buoni muscoli.Ho sempre cercato di dare il massimo,di crescere,di divertirmi,di starci dentro fino al collo,cercando inoltre di adeguare i miei spazi operativi alle norme igieniche più all’avanguardia.Quanto al mio percorso artistico,dopo le prime battute,mi indirizzai subito verso la ricerca di un mio stile realistico cercando di arricchire i miei pezzi con particolari calibrati e tentando sempre di effettuare quella giusta sintesi che ne rendesse efficace e duraturo l’effetto.Il massimo dell’attenzione comunque l’ho sempre posto sui singoli attori della scena,in particolare curandone lo sguardo,autentico specchio dell’anima e sempre ovviamente con la pretesa di rubargliela.Poi ancora tra smorfie,luci e ombre regolando i toni come si fa con una melodia da un mixer.Complessivamente invece l’effetto che ho sempre cercato é quello di una personalizzazione che dialoga con il corpo senza mai riuscire a sopraffarlo.Realismo non è copiare,realismo è calarsi sul palcoscenico e capire.Noioso forse per qualcuno,non per me che amo l’elemento umano in senso lato,sempre presente in tutti i protagonisti della composizione siano essi umani,animali o semplici segni che trapelano dall’inanimato.Nonostante agli esordi la richiesta di tatuaggi puramente realistici fosse esigua riuscivo già a partorire qualcosa che in Italia era l’antesignano del modo contemporaneo di fare realismo.Tolta ogni falsa modestia e vista anche la precarietà dei mezzi di allora credo che il mio merito principale sia di essere stato uno di quei pionieri che per primi hanno operato con questa moderna attitudine in maniera autorevole e continuativa.Uno stile fatto di alterazioni di chiaro/scuro graduali,di volumi e prospettive riconoscibili ed in più rispetto al passato sempre pervaso di naturalezza.

Nei meandri delle mie giornate acquisii la mia tecnica,risultato di ricerca continua,autocritica,verifica dei risultati,un notevole dispendio di risorse nell’acquisto di materiali prova,il tutto coadiuvato da una marcata tendenza al collezionismo di tattoo machines.Quanto ai risultati finali ed oggi più che mai,sono convinto che il buon tatuaggio sia quello che si presenta ottimale alla vista negli anni e non su supporti analogici o digitali spesso sepolti da mille ritocchi.

Il mio presente invece?che dire...oggi é oggi e anche se si tende,carriera consolidata,a parlare del passato,vuoi per nostalgia,vuoi perché é la nostra culla formativa,vuoi perché rappresenta il momento della nostra giovanile esuberanza dico senza veli che per quanto bello il passato va considerato come tale.A me interessa il futuro e cercherò di esserci fino alla fine con il coltello tra i denti,ci sarò e questo é lo spirito con cui affronto le mie giornate .Questo presente infatti pur annacquato dall’autoreferenzialitá dei social e sovraffollato nella concorrenza offre tantissimi mezzi in più di ieri e dobbiamo esserne felici.Attualmente si dispone di materiali ed informazioni di ogni tipo...tutto ciò che dobbiamo fare é semplicemente creare e lasciarci andare come agli esordi,lavorando sodo,confrontandoci e mettendoci in discussione.Oggi,dopo più di vent’anni sento già di poter fare un primo resoconto.I miei sogni si sono realizzati,ho creato,ho respirato umanità,ho viaggiato e ho potuto apprezzare ed interagire con grandi artisti.Riviste e pagine blasonate mi hanno dedicato recensioni e pubblicazioni di mie opere,ho partecipato e vinto numerose Tattooconventions,tra cui voglio ricordare il Best in Show a Firenze 2008 evento in cui ebbi l’onore di essere premiato dal leggendario Herbert Hoffmann.Ho partecipato da protagonista tatuatore alla serie televisiva Sky intitolata Tattoo on The Road dedicata al rapporto tra il mondo della moto e il tatuaggio.Voglio infine ricordare con orgoglio ed affetto di essere stato menzionato dal maestro toscano Maurizio Fiorini nel suo fantastico libro”Il segno del coraggio”.Qui di seguito riporto fedelmente la frase con cui mi menzionò che non ha bisogno di ulteriori commenti...”C’è un tatuatore specializzato nei volti che si chiama Tiziano.Fa dei volti che hanno qualcosa di disumano,da come sono belli”.

Detto ciò Il mio presente per concludere é sempre più il Tattoo Experience,una squadra ed un gruppo incredibile fatto di artisti talentuosi con i quali ogni giorno si riparte per un nuovo match.In questo sito potrete trovare ed apprezzare gli uomini e le loro opere.

Un grazie sempre e speciale alla mia famiglia,ai miei gioielli Rubens e Marisol che con infinita pazienza si trovano a condividere spesso la dimensione dello studio.Grazie al mio Amore Graciela,nostra piercer e vera locomotiva dello studio in arte Graci Pierc-Samba,compagna impagabile di vita sempre sul pezzo.Grazie per la tua umiltà e per tutto ciò che di te hai sacrificato per il gruppo.Grazie Padre e grazie a te Madre che continui a regalarmi la tua luce.Grazie a tutto lo Staff siete grandi!!!

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